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1 Piede di porco

 

- Svegliati!

Svegliati!

Svegliati!

Svegliati!

 

Un'ora dopo...

 

- Svegliati!

Svegliati!

Svegliati!

Svegliati!

uhm...no, niente!

proverò con un bacio!

 

- Ha le labbra serrate che sembra una mummia, forse potrei provare con un piede di porco!

- Fermo, uomo!

- E tu chi sei?

- Io sono il Mago Porporino!

- Un mago? proprio quello che cercavo. Avrei bisogno che voi togliate l'incantesimo alla mia bella. Vedete? Dorme e non riesco a svegliarla!

- Non serve nessuna magia! Basterà che la donna non vada a dormire alle sei di mattina e tutto si sistemerà.

- Ma...siete sicuro?

- Parola di...Mago Porporino!

- E chi è?

- Ma sono io!

- Ah, scusate, avevo capito Pecorino!

- Voi siete un omuncolo piuttosto bislacco!

Detto questo il mago Porporino alzò i tacchi e se ne andò.

Il principe, dopo aver riflettuto a lungo, tornò al piano A.

- Forse con un piede di porco...

 

 

Passò nei pressi un'anziana signora, aveva vesti lise e un'espressione serena. Portava con sé un grande cesto di vimini coperto con cura da un telo, la cui fantasia scozzese era l'unica nota stonata dell'insieme.

- Che cosa ci fai vicino a questa carcassa?

Chiese l'anziana donna.

- Non è una carcassa, è la mia principessa. Dorme. Ieri ha fatto tardissimo e io non riesco a svegliarla. Ha le labbra serrate.

- Avete provato col piede di porco?

- Ancora no!

- Io proverei!

- Voi ne avete per caso uno?

- No, mi dispiace, ma ho queste!

La vecchina svelò il contenuto del suo cesto di vimini.

- Che cosa sono?

- Fagioli magici!

- Fagioli magici?

- Esattamente! Basta sotterrarli ed esprimere un desiderio!

- E servirà per farla svegliare?

- Per farla svegliare non so, ma io guadagno qualcosa!

- Ah! Allora forse è meglio di no!

- Già, meglio di no che tanto me li bevo!

Annuì la vecchina. Poi continuò.

- Voi siete un omuncolo piuttosto bislacco!

- Perchè?

- Non so, si dice in giro.

L'anziana signora mosse le sue stanche ossa altrove.

 

 

Il principe notò un piccolo sussulto della principessa.

Anche le labbra sembravano ora meno rigide e inaspettatamente pronunciarono in un bisbiglio una sola parola.

- Baciami...

L'uomo allora si chinò su di lei e infine la baciò.

Era piuttosto sensibile agli ordini impartiti con autorità.

 

 

 

Il lungo sonno avevo comportato un sensibile ritardo.

Il principe cercò di aiutare la principessa appena destata a salire sul nobile destriero.

Lei si arrestò.

- Il SUV promesso dov'è?

Il principe argomentò le sue scelte rivendicando l'iconografia classica e l'aspetto più strettamente morale.

La principessa lo ascoltò a lungo senza proferir parola.

Quando il principe esaurì il suo inattaccabile eloquio lei alzò di un niente la veste lasciando intravedere una minuscola porzione di vellutata pelle pubica.

Il principe comprò il SUV, tre pellicce e una mezza dozzina di Rolex.


2 Lady Fosca

 

Era passato del tempo e con grandi sacrifici il principe si era accollato un mutuo che avrebbero finito di pagare i suoi nipoti per acquistare un castello per la sua amata: bilocale ristrutturatissimo, ingresso indipendente, servizi, stanzino soppalcato, possibilità box stesso locale, vano arcolaio.

Le telefonate alla mamma di lui continuavano a originare scariche elettriche nell'ambiente che neanche il mago Porporino, ormai stabilitosi anch'egli nella torre antistante, riusciva ad arginare, ma, malgrado questo, tutto sembrava andare per il meglio.

Ma (e qui l'avversativo è inevitabile) ...

 

In un castello poco lontano (trilocale, triplo affaccio, luminosissimo, no perditempo) viveva la bellissima Lady Fosca, Duchessa di Alzaquando e invidiosa della principessa.

Aveva l'abitudine di interrogare ogni mattina uno specchio.

- Specchio, specchio infame, chi è la più bella del reame?

- O mia signora, sono costernato ma la risposta è sempre la medesima, è la principessa la più bella!

- Nessun dubbio, sei proprio infame, non c'è che dire.

Concludeva ogni mattina Lady Fosca con un impercettibile velo di incazzatura che le modificava il volto in una smorfia simile a quando evacuava.

Stanca di essere mortificata da una sorte bizzarra e ingiusta decise di porvi rimedio.

 

Ordinò alla sua serva, una donna vigorosa dal nome sottilmente orientale, Palmira, di strappare il cuore alla rivale.

- Ma, scusate, in senso figurato?

- No, voglio proprio il muscolo cardiaco sul mio tavolo!

- Ah...

- Perplessa?

- Un poco! Voi, Lady Fosca, siete una donna bellissima e i vostri possedimenti si perdono all'orizzonte, ogni cavaliere farebbe carte false per rendervi felice e voi dovreste solo godere di quello che il buon dio vi ha donato, nella grazia e nella letizia...e invece? Invece no! Voi non fate altro che tormentarvi con questa stupida rivalità da cortile, un'insensata scaramuccia nata nella notte dei tempi e ora diventata un'ossessione che alimentate con quello specchio che ci gode a sbeffeggiarvi!

Lady Fosca rimase in silenzio per un tempo interminabile.

- Donna Palmira, vi ringrazio dell'accorato intervento che, non posso negarlo, mi ha scosso. Quello che mi chiedo è:

1- voi avete una qualche competenza in materia di studio della psiche?

2- Avete fatto degli studi appropriati sulle scissioni comportamentali e odio compulsivo nelle arti di regnare?

- Be', veramente...no. Cercavo solo di...ecco, sì, cercavo di...come dire...

 

 

Precisamente tredici minuti dopo il muscolo cardiaco di Palmira giaceva esangue sul tavolo di Lady Fosca.

... (continua)

 

Formato Kindle: 1,50 €

Formato cartaceo: 4,16 €

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